Gli oggetti di Produzione Privata sono fantasie del possibile, perché non comunicano solo se stessi ma sono una decodificazione delle visioni umane da immettere nel proprio tempo e nel proprio spazio.

Anche se ci sono milioni di sedie, milioni di lampade e milioni di tavoli è sempre giusto ideare nuove sedie, nuove lampade e nuovi tavoli poiché gli oggetti si interfacciano allo spirito della loro epoca, partecipi e testimoni dell’evoluzione dei bisogni umani.

“Questa mia Produzione Privata l’ho fatta nascere perché mi sento sempre troppo lontano dai miei progetti: c’è spesso troppa distanza tra l’intimo mondo del progetto e il disincantato mondo consumista della produzione, dell’uso e della distruzione. Mi piacerebbe ricaricare i prodotti di una valenza più ricca di sentimenti e umanità, estirpando l’indifferenza dello standardizzato prodotto di massa. Mi piacerebbe riuscire a ottenere oggetti che non si scaricano nelle varie fasi della comunicazione, diffusione, distribuzione, vendita, uso e abbandono, inevitabile per gli oggetti che non comunicano più nulla. Mi piacerebbe forse più di tutto agguantare l’ambizione di poter vivere la professione un po’ meno da “professionista” e un po’ più da “artigiano”. Mi è sempre rimasta ideale la condizione di “creare” e “produrre” contemporaneamente e la realizzo oggi, con l’aiuto dei bravi artigiani italiani, trasformando il mio studio in una specie di bottega di artista rinascimentale”.

Michele De Lucchi

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